Leadbelly: davvero un brutto ceffo. Dalle stelle alle stalle

Leadbelly ,1940

Una volta fuori di prigione, tuttavia, per Leadbelly si poneva il grosso problema di sopravvivere. Non solo dal punto di vista economico perchè, come abbiamo visto, il nostro eroe non era persona da abbattersi per così poco; ma il problema fondamentale per lui, come in seguito evidenziato anche nellla sua ” autobiografia ” dettata ad Alan, sarà quello di fare carriera.
Ciò che era successo ad Angola, la seconda Grazia e il racconto mirabolante dell’impressione suscitata dalla sua musica sui due Direttori del carcere non erano sufficienti a fare di lui una star.. Il mondo, si sa, dimentica presto e nel settembre ’34 Leadbelly era di nuovo un musicista morto di fame che tentava la fortuna agli angoli delle strade. Ma la fortuna poteva essere alle porte…se ben manipolata. Inizia quindi uno di quegli strani rapporti a tre che sono destinati a non durare nel tempo o, comunque,in grado di insinuarsi nella vita delle persone con un che di oscuro…Così, se da una parte Leadbelly cercava di mettersi ” il culo al caldo ” chiedendo ( e non ottenendo) un posto di lavoro presso le raffinerie di petrolio a Shreveport, dall’altra scrisse una bella lettera ai Lomax in cui, tra tanti giri di parole, si autodefiniva ” debitore” nei loro confronti ( ma come, non dirà in seguito che anche la seconda Grazia era stata merito suo? ) e offrendosi quindi di lavorare per loro come servitore .
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Leadbelly: davvero un brutto ceffo! :galera e onori.

Leadbelly
(continua)
” La vita in Texas, per un povero negro come me, era davvero brutta! ” – ricorderà Leadbelly in una delle tante interviste che rilasciò quando divenne famoso. ” Mio padre mi consegnò la prima pistola all’età di 16 anni, ma raramente ne feci uso. Tuttavia fui costretto a portarla e anche a farla vedere, soprattutto quando me ne andavo a spasso nei locali del sud. Lì un musicista di strada è costretto ad esibirsi con le spalle al muro perchè non deve tenere nessuno dietro di se. E le risse erano all’ordine del giorno: una volta, mentre suonavo, una sedia mi arrivò all’altezza dell’orecchio e quasi mi fracassarono la mascella con un pugno partito chissà da dove. Allora, quando vedevi un uomo agonizzante per terra lasciavi correre e continuavi a farti i fatti tuoi, se non volevi fargli compagnia iin obitorio.”
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Leadbelly : davvero un brutto ceffo! –

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Uno dei personaggi più controversi ed emblematici, tra i Bluesman che non ebbero fortuna (o che se la ebbero la loro fama non durò nella memoria collettiva) fu sicuramente HUDDY WILLIAM LEDBETTER, meglio noto come LEADBELLY.
Ipocrita, violento e da molti considerato anche sfruttatore del suo Pigmalione ALAN LOMAX, egli incarna la vera natura fumosa e fangosa del Blues rurale, quello dei diseredati, dei ramblers e di chi è cresciuto per strada.
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Vi ripropongo La Musica da Bordello e il Ragtime!

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Chi ha letto l’articolo della settimana scorsa sulla Musica da Saloon e le sue prostitute non potrà non gradire il suo seguito “La musica da Bordello e il Ragtime” Uno scorcio sulla realtà della musica dei bordelli e di come sia nato il Ragtime, ciò che fu definita la ” Musica della Nuova Era”.

Non perdetevi anche questo post, come di consueto riveduto e corretto per voi.
Noi ci vediamo settimana prossima con un nuovo emozionante articolo sui Bluesman Dimenticati.

E se puoi ascolta e sostieni la mia musica. Basta un EURO!

A presto!

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Barbecue Bob, da cuoco a star.

Barbecue Bob, 1927

Molto interessante la figura di questo bluesman dimenticato, che fu uno dei tanti a non essere ” riscoperto ” dalla’industria discografica negli anni ’60.
Sto parlando di ROBERT HICKS, in arte BARBECUE BOB, forse l’esponente principale della perduta tecnica ” Newton County” ed eminente rappresentante del Piedmont Blues come Peg Leg Howell e Blind Blake.

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Rileggiamo insieme…LA MUSICA DA SALOON!

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Salve a tutti! Questa settimana a grande richiesta vi ripropongo LA MUSICA DA SALOON, chiaramente in versione riveduta e corretta.
Nuove foto e nuovi spunti che vi introdurranno nell’atmosfera della Vecchia America, con i suoi saloon, la sua musica e ..le sue prostitute.

Buona lettura!

Venitemi a trovare sul mio sito
Tutta la mia musica, cover sulla old America e Inedite in stile blues, in ASCOLTO GRATUITO!

Alger ” Texas ” Alexander. Artista e Assassino.

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Non posso nascondere l’interesse e l’ammirazione che provo per questo artista che non seppe mai suonare nulla e che utilizzò, nel pieno rispetto della tradizione blues, la propria voce come mirabile strumento.
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Vi ripropongo Piccola Storia del banjo!

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Cari amici,
questa settimana vi invito a rileggere PICCOLA STORIA DEL BANJO in versione riveduta e corretta. Le origini di questo piccolo strumento che ha cambiato le sorti della musica Afro-Americana e ha contribuito al moderno Country. Una breve storia resa ancora più gradevole da foto storiche, che vi introdurranno ” nel vivo ” della narrazione.

Noi ci vediamo settimana prossima per un nuovo post ancora sulla musica Blues.
Nel frattempo vi aspetto sul mio sito ufficiale dove potrete ascoltare un po’ di buona musica Old America e ,chiaramente, le mie inedite blues!
Buon Weekend!

Robert (Leroy ) Johnson : il Mistero ” è ” nella sua Morte.

Gravemarker #3 of Robert Johnson

Per capirci qualche cosa in più' cominciamo a penetrare nella compagine della società' in cui Robert Johnson viveva negli ultimi mesi della sua vita. La sua ultima dimora accertata era una baracca " a canna di fucile " in Young Street in un piccolissima frazione di Greenwood, chiamata BAPTIST TOWN. Le baracche venivano chiamate cosi' perchè' erano strette e lunghe,in genere non più ampie di 3,5 mt. di larghezza ma con tante finestre su ogni lato per alleviare un po' il senso claustrofobico che sprigionavano.
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Robert (Leroy) Johnson : uccidere Satana

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(continua)
Fantasticare sulla sua morte e’ sicuramente facile ed eccitante, soprattutto se ci si crogiola nella leggenda del patto col Diavolo. Tuttavia la realta’ e’ molto meno poetica e sicuramente piu’ amara e getta un’ombra oscura non tanto sulla sua persona, quanto sulla societa’ dell’epoca e sulle credenze popolari che a volte possono contribuire alla morte del singolo individuo.
Molti hanno messo bocca su quanto e’ accaduto in quel maledetto agosto del 1938.
Bet Thomas, una delle tante amanti vessate e picchiate da Johnson afferma che fu suo padre a ucciderlo sul ponte di Quito,vicino a Greenwood,,pugnalandolo alla schiena la sera del 13 agosto. Il padre sembra fosse stufo dei maltrattamenti subiti dalla figlia,che torno’ a casa tumefatta e sanguinante mentre Johnson se ne stava a suonare in uno dei locali sul fiume.
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